Tuesday 30 April 2013

COME I SERVIZI DI TRADUZIONE ONLINE STANNO CAMBIANDO LA VITA




Google translate può non essere visto di buon occhio per le sue tutt’altro che fantastiche traduzioni e non utilizzato per niente quando si tratta di traduzioni professionali; ma ti sei mai reso conto di quanto possa fare la differenza nelle vite delle persone? Quanta felicità e speranza può portare?

Secondo il Guardian, Google Translate esegue circa un miliardo di traduzioni al giorno – l’equivalente testuale di un milione di libri! Vengono tradotti un numero infinito di argomenti  e di lingue: dal menù del pranzo scolastico ebreo ai manuali per videogiochi olandesi.

Un’interessante storia sull’uso di Google Translate è quella che riguarda la famiglia Smith.

Questa famiglia ha di recente adottato una ragazzina cinese, Guan Ya. Per comunicare, Guan Ya e la sua nuova famiglia usano quasi solo Google Translate. Niki Smith si accorse di Guan Ya mentre guardava le foto di orfani su internet volendo pregare per loro. Non voleva adottare un altro bambino, ma quando apparse la foto di Guan Ya fu amore a prima vista. “Era diventata già nostra figlia, non c’erano dubbi, dal primo momento in cui l’abbiamo vista”, racconta Niki.

L’adozione di Guan Ya avvenne con non poche difficoltà. Quando Niki la scoprì, aveva quasi 14 anni, età in cui non si può più essere adottati in Cina, inoltre Guan Ya non solo non parlava inglese, ma non parlava per niente, essendo sorda.

Gli Smith affrontarono queste sfide di petto e si fecero strada tra le pile di documenti che dovevano essere compilati per un’adozione internazionale. L’utilizzo di traduttori online per capire il contenuto delle email che continuamente arrivavano, velocizzò il processo. Questi sistemi di traduzione furono utili anche quando Niki ricevette una lettera dalla sua futura figlia. Con l’aiuto di Google Translate, Niki potè decifrare i caratteri cinesi. Questo diede inizio alle loro conversazioni sulla famiglia e la vita. Niki afferma: “I computer e i programmi sono solo strumenti, ma non ho alcun dubbio che questi strumenti ci abbiano avvicinato molto più facilmente”.


 [Niki Smith (sullo sfondo) comunica con sua figlia Guan attraverso i sistemi di traduzione online]


La traduzione automatica esiste circa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando le persone scoprirono le qualità matematiche della crittografia e dei metodi di decifrazione. Nel 1949, lo scienziato Warren Weaver portò avanti l’idea che un teorema potesse essere programmato per decodificare la struttura logica di una lingua. Comunque, 65 anni dopo, la traduzione automatica non è ancora paragonabile a quella umana.

Di recente, il Centro linguistico Matieland ha divulgato una ricerca che compara i documenti tradotti in inglese e la lingua afrikaans da traduttori professionisti e da Google Traslate. I ricercatori ritennero la traduzione automatica “di qualità ancora sotto la media, con la necessità di un post-editing laborioso per raggiungere gli scopi per cui sono prefisse”.

Secondo Jamie Lucero, a capo del progetto di traduzione ed interpretariato al Bellevue College a Washington, la maggior parte delle persone “pensa che si possa inserire qualsiasi cosa in un traduttore automatico e che questo ti restituisca tutto ciò di cui hai bisogno, ma ovviamente non è così”. Lucero pensa che i traduttori umani siano ancora la chiave per traduzioni di alta qualità. Comunque, quando a qualcuno serve solo un messaggio di base, gli strumenti di traduzione possono essere di grande aiuto.

Ci sono diversi livelli qualitativi a seconda del traduttore automatico usato. Gli utenti di Bing Translator credono che questo sistema sia migliore di Google Translate quando si tratta di traduzioni che riguardanno l’high-tech e i software. WorldLingo, in sistema a pagamento che offre sia la traduzione umana che automatica, è consigliato per le persone che ricercano traduzione altamente accurate.

Comunque la comunicazione trae beneficio quasi da tutte le traduzioni. Jennifer Uman, che ha scritto il libro illustrato per bambini “Jemmy Button”, non può che essere d’accordo. Lei e la coautrice del libro, l’italiana Valria Vidali hanno usato google Translate  come mezzo di comunicazione per quasi cinque anni. Crede che il servizio di traduzione online sia migliorato enormemente: “Negli anni Google Translate è migliorato e così anche noi. Ci abbiamo preso la mano e abbiamo imparato ad usarlo, ed esso ha reso possibile la nostra collaborazione”.

Franz Och, il vero guru della traduzione per Google, ha affermato che i prossimi servizi di traduzione che saranno lanciati, includeranno, si spera, le lingue indiane, come il malayalam. Il suo team è composto solo da informatici e programmatori: non ci sono linguisti in questo settore di Google! Invece di usare le persone per studiare i modelli dei testi tradotti, il lavoro viene svolto dagli algoritmi che fanno tutto il lavoro comparando le traduzioni esistenti. Più sono i libri e i documenti disponibili, più accurata è la traduzione. Solo quando si pensa che il sistema sia abbastanza preciso, viene lanciato al pubblico.

Un sistema di traduzione che si concentra sulle lingue indiane è in realtà già stato rilasciato: quando l’Iran visse la crisi elettiva nel 2009, Google immise sul mercato un traduttore persiano che era di fatto un “work in progress”. Allo stesso modo, subito dopo il terremoto ad Haiti nel 2010, Google ha distribuito un traduttore di creolo haitiano. Nonostante questo sistema fosse imperfetto, fu davvero d’aiuto per i lavoratori e i volontari per il loro duro lavoro sull’isola.

Con l’aiuto di Google Translate, Guan Ya e sua madre adottiva possono passeggiare al supermercato e parlare di cosa vogliono per cena, anche se nessuna delle due conosce la lingua dell’altra. Una delle prime cose che Guan Ya ha detto agli Smith è che lei vorrebbe sentire. I dottori americani potrebbero essere in grado di far avverare il suo sogno con apparecchi acustici ed un cocleare impiantato chirurgicamente.

Guan Ya e gli Smith hanno una frase preferita che Google Translate ha tradotto infinite volte per loro: “I love you!”


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale HOW ONLINE TRANSLATION SERVICES ARE CHANGING LIVES

LEADERSHIP E MANAGEMENT: L’OCCIDENTE STA DISTRUGGENDO LA CULTURA E I VALORI ARABI LOCALI?




L’adozione dei paradigmi di leadership, management e istruzione occidentale ha distrutto gli stili di management nazionale e locale in vari Paesi del mondo? Gli Emirati Arabi Uniti sostengono che tale pratica è malsana e insostenibile perché i princìpi stranieri non possono adattarsi mai al 100% ai bisogni della cultura locale.

Secondo un articolo sul News International, le scuole e le università straniere che si trovano negli EAU non offrono l’insegnamento dell’Islam e/o della cultura araba, ma solo di modelli del pensiero occidentale. Gli accademici ritengono che il risultato di ciò sarà la perdita progressiva dell’indentità nazionale.

In quasi tutti i corsi, gli studenti, a diversi livelli di istruzione sono tempestati da concetti che non si adattano alla loro cultura. La dottoressa Eugenie Samier, Professore Associato di Management e Leadership alla British University di Dubai chiama questo fenomeno “imperialismo intellettuale”. Un suo saggio sull’argomento sarà pubblicato a breve sulla rivista di istruzione Interchange.

La dottoressa Samier afferma: “Insegnare ai cittadini degli Emirati ad essere leader solo secondo i modelli occidentali è secondo me un problema di sicurezza culturale. Non possiamo insegnare ad una generazione di leader come operare solo secondo valori occidentali e secondo norme culturali ed etiche che non gli permettono di relazionarsi con le tradizioni arabe e con l’Islam”.

Dagli anni ’80, il modello di istruzione occidentale è stato considerato superiore ed è stato esportato nei Paesi non occidentali. All’interno della regione del Golfo, esso è stato adottato su larga scala. Questo processo a volte ha implicato che la conoscenza e la sensibilità locale fossero messe da parte o addirittura completamente omesse dai programmi di studio. La dottoressa Samier aggiunge che “ad argomenti come il management e la leadership non viene apportato nessun cambiamento rispetto ai programmi occidentali, quindi il curriculum di questi studenti sarà un curriculum americano, inglese o australiano trapiantato in Medio Oriente”.

In molte di queste università, la storia e la religione, due pilastri del sistema di valori arabo, non possono far parte del programma di studi e infatti quando la dottoressa Samir è diventata professoressa alla British University, le è stato detto di non menzionare argomenti di religione o di politica durante le sue lezioni agli studenti. Lei ha trovato ciò molto difficile: “Come si può insegnare management se non si può parlare di Sha’aria? Il sistema legale è basato su di essa e c’è bisogno che gli studenti la conoscano”. Secondo la dottoressa, gli studenti hanno bisogno di conoscere la loro eredità intellettuale per mettere in atto strategie diverse.

Sia il Governo che i funzionari che si occupano dell’Istruzione hanno richiesto nuove strategie per preservare e promuovere l’identità nazionale. Nel suo saggio sull’istruzione negli EAU pubblicato nel 2011, il dottor Maryam Lootah ha fatto lo stesso. Il Professore Assistente di scienze politiche all’Università degli EAU ha dichiarato: “Se insegno agli studenti valori e cultura occidentali, saranno capaci di adattarsi ad una legislazione differente, quale è quella mediorientale?”.

Eman Salah, studentessa alla Zayed University crede che la risposta a questa domanda sia no. Ella infatti sta terminando le sue ricerche riguardanti i programmi di studio in leadership negli EAU ed afferma che le sue lezioni non comprendono l’etica del lavoro e le strategie di leadership musulmane. Comunque, crede che questi aspetti possano essere incorporati abbastanza facilmente nei curricula delle business school e nei corsi di management. “Attraverso i corsi di leadership islamica potremmo studiare importanti leader musulmani come Sheikh Zayed, il cui comportamento e il cui approccio possono essere emulati”. Lei pensa che collegare esempi locali alla teoria, aumenterebbe anche le possibilità di accesso degli studenti ai programmi internazionali.

La dottoressa Rania Kamla, insegnante di contabilità alla sezione di Dubia della Heriot-Watt University, crede che un singolo modello di istruzione rappresenti un problema globale: “Anche in occidente ci sono sempre meno punti di vista alternativi e pochi modi di fare le cose”. La Heriot-Watt University sta facendo il possibile per modificare questo modello dominante e l’anno prossimo infatti l’università introdurrà un modulo sulla contabilità nell’Islam nel corso di finanza e contabilità.

Secondo il dottor Kamla. L’argomento è stato poco discusso, ma ha bisogno di uno studio maggiore per trovare una soluzione al problema. Per fortuna, la dottoressa Samier ha molti dottorandi che sono interessati alla materia, anche grazie alla sua passione per l’argomento: “Mi assicuro sempre che i miei studenti degli Emirati sappiano che molte delle tradizioni occidentali derivano dalla cultura araba e dall’Isalm. A molti di loro ho anche dato da leggere libri e materiale di autori arabi come testi di riferimento”.


tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale LEADERSHIP AND MANAGEMENT: IS THE WEST KILLING LOCAL ARAB CULTURE AND VALUES?

WEB DESIGN: COME LA TRADUZIONE INFLUENZA LO SVILUPPO DEI SITI




Un problema comune che riscontriamo quando lavoriamo sulla traduzione di siti web o in particolar modo con i web designer è che molti non apprezzano l’espansione o la riduzione di testo all’interno della traduzione e del processo di design. La percezione comunie è che quando si traduce il testo di un sito, esso si adatterà automaticamente allo spazio e al modello del sito esistente. Sfortunatamente le cose non funzionano così.

In questo articolo parleremo di:

* perché il testo è maggiormente espanso o ristretto in traduzione
* come ciò influenza la traduzione dei siti web
* cosa può essere fatto dai web designer per essere flessibili con lo sviluppo

Perché le lingue differiscono per lunghezza?


Le lingue non solo sono diverse per i suoni e le strutture grammaticali, ma anche per la lunghezza. Forse te ne sarai accorto nelle riviste multilingue che si trovano spesso sugli aerei; il contenuto della rivista può essere lo stesso per le due o tre lingue usate, ma lo spazio che prendono spesso è diverso.

Questa caratteristica del linguaggio pone dei problemi alle perstone di ogni parte del mondo – dai designer di siti web ai designer grafici ai localizzatori di social media; chiunque usi regolarmente il computer ha probabilmente notato il contrasto nella lunghezza dei testi in lingue diverse. Proveremo a spiegare questo fenomeno e forniremo qualche consiglio per i web designer, che devono affrontare il problema di includere più lingue in un unico design.



La ragione principale della differente lunghezza è la struttura grammaticale di una lingua.

Le lingue come l’inglese sono analitiche, il che significa che le declinazioni sono molto poco comuni e il genere, le preposizioni e così via devono essere espresse attraverso parole separate. Queste parole occupano spazio già di per sè, e inoltre, cosa più importante, devono essere separate dalla parola alla quale sono collegate, occupando un spazio maggiore. Al contrario, ci sono molte lingue sintetiche che indicano il possesso o il genere all’interno del sostantivo, il che significa che il testo è tendenzialmente più breve. Il turco è un esempio di lingua sintetica, più precisamente agglutinante. Questo significa che elementi come il genere e le preposizioni sono incastrate all’interno del sostantivo. “Dersten”, ad esempio, significa “prima della lezione” (“ders” significa “lezione” e il suffisso “ten” significa “prima”). Come si può ben vedere questo tipo di lingua utilizza molto meno spazio.

Oltre alla posizione degli elementi grammaticali, alcune lingue fanno un grande uso di parole composte, il che influenza la lunghezza delle parole e delle frasi. Se si comparano il tedesco e l’italiano, noterai che il tedesco è meno lungo perché tende ad unire più parole insieme, invece di indicare le relazioni attraverso le preposizioni. Prendi la parola “hondenriem”, che significa guinzaglio del cane.

Non importa da o in quale lingua il testo sia tradotto, la traduzione è generalmente più lunga dell’originale. La ragione di questo è che le traduzioni spesso sono più esplicative dei testi fonte. Senza rendersene conto, gli scrittori spesso incorporano “elementi culturalmente specifici” nei loro testi, ossia elementi che sono perfettamente chiari per il lettore del testo di partenza, ma che probabilmente non hanno alcun significato per il lettore d’arrivo. Questo tipo di parole, come ad esempio “IRA” (Irish Republican Army) o “oliebol” (un dolce olandese mangiato a Capodanno), richiede una spiegazione e di conseguenza più spazio. Spiegare questo tipo di parole o ad esempio stabilire il genere di un oggetto o di una persona, può essere visto come un fenomeno di esplicitazione.

Ci sono due tipi di esplicitazione: volontaria o obbligatoria.

Secondo Ana Frankenberg-Garcia, l’esplicitazione volontaria si ha quando il traduttore si discosta dal testo fonte senza alcuna ragione grammaticale, ma per rendere il testo più semplice da comprendere. Frankenberg-Garcia afferma che questo è uno degli “universali traduttivi” in quanto occorre in ogni coppia di lingue. Fa l’esempio della frase portoghese “Você também gosta dela?” che in inglese diverrebbe “So you like her too?” (Quindi piace anche a te?), nonostante l’avverbio “so” (quindi) non è presente nella frase originale e l’avverbio non è obbligatorio per la grammatica inglese: esso sottolinea semplicemente la relazione tra la frase e quella precedente.

Frankenberg-Garcia afferma inoltre che l’esplicitazione obbligatoria è richiesta dalla grammatica della lingua d’arrivo. Come esempio riporta la frase inglese “Frances liked her doctor” (A Frances piaceva il suo dottore) che in portoghese diventa “Frances gostava dessa médica” (A Frances piaceva la sua dottoressa), in quanto il portoghese ha la necessità grammaticale di spiegare il genere del sostantivo, diversamente dall’inglese in cui il sesso del dottore non è specificato. Per i designer di siti web, la traduzione obbligatoria è la più interessante delle due; i problemi sollevati dalla lunghezza del testo spesso riguardano parole o frasi molto brevi, ci sono poche possibilità che le parole che indicano relazioni tra frasi pongano grandi problemi.

Espansione del Testo: Problemi per i Designer di Siti Web


Per i designer di siti web, creare un sito che possa essere usato in molte lingue diverse è un processo complicato. La diversa lunghezza di ogni testo è un fattore molto importante: se il layout è disegnato per il testo inglese, probabilmente creerà dei problemi in altre lingue.

Per ora, sai che questo è dovuto alla differente lunghezza delle lingue, ma sapevi che più breve è il testo fonte, più espanso sarà in traduzione? E con quale tipo di contesto i designer hanno a che fare? Esatto, poche parole o frasi brevi.  Un esempio appropriato è il tasto “like” (mi piace) di Facebook, che in inglese consta solo di quattro caratteri, mentre in tedesco occupa più del doppio dello spazio (“vind ik leuk”).


Anche questa parola composta crea qualche grattacapo ai designer. Il W3C (World Wide Web Consortium) offre un grande esempio. In inglese “Input processing features” (caratteristiche del processo di input) entra benissimo in due righi se ci sono restrizioni nella larghezza, ma ciò è molto più complicato in tedesco, in quanto la traduzione è “Eingabeverarbeitungsfunktionen”. Il web designer deve così trovare un modo di far entrare questa parola nel layout originale o di trovare un altro luogo per essa.

Oltre alle parole composte trovate in altre lingue europee, anche lingue più esotiche presentano dei problemi, in quanto solitamente occupano più spazio (“desktop” in giapponese diventa “デスクトップ”) in orizzontale o anche in verticale, come ad esempio la scritta thai illustrata qui sotto:



Secondo il W3C, c’è un altro problema oltre alla lunghezza delle parole che deve essere affrontato. In inglese è molto comune abbreviare le parole, spesso per utilizzare meno spazio, ad esempio “esp” è usato al posto di “especially” (specialmente). Comunque questa non è proprio una grande idea quando si crea il design per un sito multilingue. Molte lingue non abbreviano le parole a causa delle caratteristiche della lingua stessa o del fatto che la lingua è così compatta che le abbreviazioni sono virtualmente impossibili.

Flessibilità nel Web Design per la Traduzione


Secondo gli esperti di Localizzazione del W3C, bisogna creare un layout flessibile per assicurarsi che i contenuti nelle varie lingue che saranno incorporati in un sito si adatteranno al layout. Layout a larghezza ed altezza fissi possono andare benissimo per  il testo in inglese, ma non nella traduzione ad esempio in georgiano, approssimativamente il 40-50% più lunga. Se il contenuto e il layout sono separati, questo processo è  molto più facile. In questo modo le caratteristiche del tuo sito come la grandezza dei font e l’altezza delle righe, possono essere alterate a seconda della lingua.

Oltre alla flessibilità, i web designer devono considerare anche l’aggiunta di spazi extra. Facendo così infatti le misure non devono essere estremamente flessibili poiché si tiene conto già in partenza dell’espansione del layout standard. IBM ha pubblicato una tabella che indica quanto spazio extra è necessario per dieci caratteri inglesi, che devono entrare in un dato spazio.

Ed effettivamente questo mostra che minore è il contenuto, maggiore è il relativo spazio extra necessario:



 (Fonte: IBM)

Se sei interessato all’espansione e riduzione del testo nella traduzione, controlla la nostra guida Excel > Guide_to_Text_Expansion_Contraction_Swell_in_Translation.xls.

Essa mostra la differenza percentuale di spazio necessario quando si traduce dall’inglese in un’altra lingua. Non comprende tutte le lingue, ma quelle maggiori.


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Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale WEB DESIGN: HOW TRANSLATION IMPACTS WEBSITE DEVELOPMENT

Monday 29 April 2013

LOCALIZZAZIONE DEL PRODOTTO E TRADUZIONE DELLA MARCA




Una persona americana laverebbe mai i suoi vestiti con Barf (vomito)? Agire nel modo corretto quando si tratta di lingua e traduzione non è sempre questione di mercato internazionale, a volte bisogna guardare anche dentro casa propria. Una grande sfida per la localizzazione può essere anche quella di essere in un mercato la cui popolazione parla lingue diverse.

Abbiamo letto di recente dei problemi di localizzazione che Kia e IKEA hanno avuto con le traduzioni dei nomi dei prodotti e delle marche; ora un rivenditore al dettaglio americano ha distribuito un prodotto con un’interessante traduzione.

Il rivenditore “Target” ha deciso di chiamare uno dei suoi ultimi modelli di scarpe “Orina”, che in spagnolo, la lingua più parlata negli USA dopo l’inglese, significa appunto “urina”.



Secondo una portavoce di Target il nome della scarpa si riferiva al nome proprio russo “Orina”, che significa pace o tranquillo. Decisamente non è la stessa associazione che un parlante spagnolo farebbe nel momento in cui leggesse o sentisse la parola. Appena il significato della parola è stato scoperto, Target ha deciso di cambiare nome alla scarpa.L’azienda ha rapidamente rimosso la parola dalla descrizione della scarpa dal sito e dalle etichette nel negozio. Saggia mossa.

La scorsa settimana, l’azienda è stata criticata anche per il nome di un altro prodotto: alcuni vestiti di taglia forte di colore “manatee grey” (grigio lamantino). Siccome il lamantino è un grande e pesante mammifero marino, questa decisione è stata considerata come un insulto alle donne corpulente, specialmente perché il colore dei vestiti di taglia più piccola era descritto come “dark heather grey” (grigio erica – la pianta).



Target non è stato certo il primo rivenditore ad usare “orina” o “manatee grey”, ma sembra che stia imparando a proprie spese la lezione sulla localizzazione. Vendere un prodotto ad un pubblico multilingue è difficile, specialmente se si tratta di qualcosa di nuovo; se non vuoi sbagliare, allora l’80% delle volte c’è bisogno di molta pianificazione e di apprezzamento delle lingue e delle culture e del loro impatto sul mondo della vendita al dettaglio. I nomi del prodotto o della marca sono solo una delle tante considerazioni che si possono fare, poi si deve tener conto anche di altri fattori come i messaggi di mercato, la fruibilità dei siti, il POS, il servizio clienti o anche i metodi di pagamento.

Tener conto anche della clientela locale è un fattore importante, come abbiamo imparato attraverso questa storia. Negli USA  il mercato di lingua spagnola è immenso. Perdere una fetta di quella torta significa avere serie conseguenze in termini di profitti. Target l’ha ovviamente capito, avendo prontamente rettificato la traduzione.

Controllare le Traduzioni del Nome del Prodotto e della Marca


Quindi, se sei nuovo nel campo della localizzazione, quali sono i passi da fare per evitare problemi nelle pubbliche relazioni? Bene, hai un budget a disposizione puoi sempre servirti di un’agenzia specializzata in traduzione; le migliori capiranno quali sono le traduzioni e le revisioni da fare per le marche, rendendole appropriate dal punto di vista linguistico e culturale.

Se non hai un budget a disposizione, allora ci sono altre cose che puoi fare da te. Per prima cosa, se alcune persone della tua azienda parlano altre lingue, allora dovrebbero controllare il maggior numero possibile di traduzioni dei nomi dei prodotti e delle marche. Se al contrario nessuna persona parla un’altra lingua, dovrai rivolgerti agli amici, ai tuoi contatti o anche al crowdsourcing. Ad ogni modo trova persone a cui puoi rivolgerti per le potenziali traduzioni dei nomi.

Le domande da fare per una verifica includono:

- Interpretazione generale (quale reazione provoca questa parola?)

- Significati possibili (in quale altro modo potrebbe essere inteso? Altri significati?)

- Connotazioni negative (c’è qualche tipo di associazione negativa?)

- Nomi esistenti (altri prodotti o marche? Marchi di fabbrica?)

- Problemi di pronuncia (Come suona il nome quando è pronunciato? Ricorda altro?)
Questo procedimento dovrebbe essere ripetuto per ogni lingua, cultura e luogo.


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale PRODUCT LOCALIZATION AND BRAND TRANSLATION

LOCALIZZAZIONE E TRADUZIONE DI VIDEOGIOCHI: COME I COREANI PROCEDONO ALL’ADATTAMENTO CULTURALE DEI CONTENUTI PER IL MERCATO AMERICANO




Abbiamo letto molto riguardo alla localizzazione, la traduzione e l’adattamento culturale all’interno dell’industria dei videogame. Quasi sempre si parla di “noi” che ci adattiamo agli altri, ad un Paese o ad una cultura straniera. Non è posta molta attenzione invece ai produttori di videogiochi asiatici che devono localizzare il proprio prodotto per l’Europa o il Nord America.

Bene, adesso abbiamo anche questo nuovo punto di vista grazie al team del gioco coreano Elsword, che ha condiviso i suoi pensieri sulla localizzazione dei giochi!

Sul sito che si occupa di videogiochi, Siliconera, molto è stato scritto sulla localizzazione di prodotti giapponesi per fruitori occidentali. Localizzare giochi coreani, comunque, è completamente diverso! In un articolo trovato su questo sito, i creatori del gioco coreano Elsword spiegano come è avvenuto questo processo di localizzazione.

Quando gli è stato chiesto quale fosse l’aspetto più importante nella localizzazione dei giochi il team non ci ha girato intorno: è fondamentale che il gioco sia compreso dagli utenti stranieri, infatti “mettere al primo posto i nostri giocatori e fargli capire che stiamo ritoccando tutto solo per loro è essenziale per noi”. Questo significa che vogliono conservare lo stesso personaggio del gioco, ma allo stesso tempo adattarne i dialoghi e lo humour per il mercato desiderato.

Quando si localizza un gioco, i programmatori dicono che non si può iniziare semplicemente dal nulla per poi vedere dove ti porta il processo, ma tutto il contrario! La strategia di localizzazione è pianificata molto attentamente e secondo il team ci sono due tipi di contenuti che devono essere trasferiti in una nuova cultura: i contenuti propri del gioco, come il dialogo tra i personaggi, e i contenuti che riguardano gli eventi, cioè gli eventi che hanno luogo in un gioco, come le feste nazionali.



I contenuti del primo tipo possono essere localizzati abbastanza direttamente, in quanto i produttori devono semplicemente assicurarsi che il testo conservi le sue qualità “divertenti e di intrattenimento”. Quelli del secondo tipo sono più complicati. Nella versione americana di Elsword gli eventi sono leggermente modificati – dalle festività scolastiche al periodo di elezioni – per fare in modo che i giocatori nordamericani possano identificarsi in essi. Parte del contenuto di Elsword è stato creato tenendo presente il mercato americano, quindi la localizzazione per questo gioco, dicono i programmatori, è stata un tantino differente. Comunque tutta la localizzazione è stata portata avanti all’interno dell’azienda così da poter apportare cambiamenti il più velocemente possibile.

Notevole è il fatto che persino la Festa di San Patrizio venga menzionata in Elsword, anche perché molti giochi coreani hanno localizzato i propri contenuti solo per il mercato coreano e cinese. Il team di programmatori è concorde nell’affermare che si tratta di qualcosa di particolare, ma ricordano anche di aver aggiunto eventi tipici del Nord America quando hanno creato il gioco. Di conseguenza, la versione occidentale spesso non ha bisogno di essere localizzata, mentre quella coreana sì!. Il team può farlo perché ha una relazione speciale con i programmatori di Elsword: “Siamo l’unico caso in cui gli editori sono controllati al 100% dai programmatori, quindi siamo proprio la stessa azienda!”

I contenuti americani di Elsword stanno facendosi lentamente strada anche tra le altre versioni del gioco. Alcuni costumi creati dai giocatori americani, ad esempio, possono comparire anche in altri giochi, distribuiti nel resto del mondo. Qui, il team ha un motto: “Noi crediamo che bei contenuti debbano essere condivisi da tutto il mondo”.

 “All your base are belong to us” (Tutta la vostra base sono appartengono a noi) – la frase tristemente nota per gli errori in essa presenti, dal videogioco Zero Wing del 1001, è diventata un successo culturale


Come detto prima, il team di Elsword ha personalizzato gli eventi nel gioco per andare incontro ai gusti dei giocatori del Nord America. I programmatori credono di essere diversi dagli altri che progettano giochi, nel senso che impiegano più tempo e sforzi nelle community che vengono create per il gioco, ad esempio attraverso i contest sulla loro pagina Facebook, con i livestream e i tornei settimanali. Uno stand alla fiera degli Anime, ha permesso loro di conoscere i fan: non ci sono molti altri programmatori che fanno ciò!

Siccome i programmatori si trovano negli Usa, i creatori di Elsword sono concordi nell’affermare che può essere difficile mantenersi in contatto con la parte coreana del team. Le video conferenze aiutano a colmare la distanza, anche se a volte è un metodo complicato a causa del fuso orario! Comunque, pensano che lavorare ad orari insoliti sia “solo parte del lavoro”.

Siliconera pensa che il vantaggio che i giochi coreani come Elsword hanno nei confronti degli altri giochi sia che possiedono già una gran quantità di contenuti pronti ad essere inseriti in un nuovo gioco localizzato. Quando il team decide come usare quali contenuti? Il team crede che questi contenuti disponibili siano una manna dal cielo. Calcolano il momento per rilasciare nuovi contenuti durante il tempo libero dei loro giocatori, durante le vacanze invernali o estive, così che i giocatori abbiano più tempo. Se i giocatori lo richiedono, possono addirittura rilasciare i contenuti un po’ prima. Il team di Elsword può avere in mente grandi piani, ma alla fine, sono i giocatori ad avere una grandissima influenza: “Dare ascolto ai nostri giocatori è ciò che guida la maggior parte delle nostre decisioni riguardo ai contenuti”.

Sebbene questo esempio di localizzazione provenga dall’industria dei videogiochi, qualsiasi settore può prendere spunto da questo modo di fare. La localizzazione e la traduzione dovrebbero essere parte di una strategia che inizia dal principio e non in un secondo momento. Se cerchi aiuto per qualsiasi elemento che riguardi la comunicazione per lo sviluppo globale della tua azienda, specialmente per i servizi di localizzazione e traduzione, rivolgiti a noi!


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale VIDEO GAME LOCALIZATION AND TRANSLATION: HOW KOREANS CULTURALLY ADAPT CONTENT FOR AMERICA

COREA DEL NORD: PUÒ UNA TRADUZIONE PORTARE AD UNA GUERRA NUCLEARE?




Potresti aver incontrato in passato aneddoti di politica “lost in translation”, ma è possibile che stiamo assistendo ad uno di questi al momento? Una traduzione errata di una dichiarazione fondamentale della Corea del Nord, anche se presunta, potrebbe essere dietro alla crescente tensione tra Corea del Nord, Corea del Sud e Stati Uniti.

È stato riportato attraverso i media internazionali che la Corea del Nord è entrata in uno “stato di guerra” con la Corea del Sud e il suo alleato, gli USA. Secondo Scott Creighton, in un articolo scritto per Global Research, questo è falso.

Egli infatti afferma che la dichiarazione di “stato di guerra” fatta dalla Corea del Nord, è piuttosto una dichiarazione di supporto per qualsiasi decisione debba essere presa dal “Governo, dai partiti politici e dalle organizzazioni della Repubblica Democratica Popolare di Corea”. La dichiarazione in cui viene affermato che il Paese dichiarerà lo stato di guerra, in seguito alla decisione dei suoi leader significa semplicemente che la gente supporta Kim Jung Un.

La settimana scorsa e questa hanno visto la campagna di propaganda coreana alzare la posta e Creighton vuole mostrare che non c’è alcuna “crisi”, ma che questa è semplicemente la continuazione dell’effetto della propaganda di guerra. Allora perché tutto questo caos? Sembra che la Corea del Nord abbia fatto le seguenti dichiarazioni attraverso l’agenzia di stampa statale, Korean Central News Agency:

 “Da questo momento in poi, le relazioni della Corea del Nord entreranno in uno stato di guerra e tutti i problemi sorti tra Nord e Sud saranno affrontati di conseguenza” (Ria Novoski)

 “Ora che le forze rivoluzionarie armate della Corea del Nord sono entrate effettivamente in azione, le relazioni tra le due Coree sono entrate di conseguenza in uno stato di guerra” (Huffington Post)

 “Da questo momento in poi, le relazioni Nord-Sud entreranno in uno stato di guerra e tutti i problemi sorti tra il Nord e il Sud saranno affrontati di conseguenza” (Reuters attraverso Prison Planet)

Ogni canale di notizie, da Fox News alla CNN, ha preso queste dichiarazioni come un dato di fatto... e ha sviluppato il discorso di conseguenza.



Comunque, Creighton pensa che le dichiarazioni potrebbero non essere vere, ma siccome nessun canale fornisce un link della fonte di tali dichiarazioni, ciò non può essere provato. Inoltre, la dichiarazione non è fatta dal Governo nordcoreano, ma “dal Governo, i partiti politici e le organizzazioni della Repubblica Democratica Popolare di Corea”: dunque non è una dichiarazione di guerra, ma semplicemente mostra la considerazione che la gente in Corea ha nei confronti delle azioni della Corea del Sud e degli Stati Uniti.

Inoltre, le dichiarazioni trasmesse potrebbero persino non essere state tradotte accuratamente dall’originale! Ria Novosti nota l’errore che AFP ha commesso e per cui ha dovuto ritrattare, definendo la traduzione “sbagliata”.

La dichiarazione originale della Corea del Nord, apparentemente, poneva la’accento sul fatto che il Paese avrebbe agito “secondo le leggi di guerra” se attaccato, e che da quel momento, le relazioni della Corea del Nord sarebbero entrate in uno stato di guerra.

Questo significa che la Corea del Nord è pronta ad entrare in uno stato di guerra, ma solo se attaccata. Creighton crede che ciò ha senso se si considerano le esercitazioni pratiche che gli Stati Uniti stanno effettuando sulle isole vicine alla Corea del Nord. Se la Corea del Nord avesse fatto la stessa cosa proprio di fronte alle coste americane, dice Creighton, si sarebbe scatenato l’inferno.

Questa nuova interpretazione delle dichiarazioni inoltre corrisponde con la posizione ufficiale della Corea del Nord che si può dedurre attraverso alcune citazioni che possono essere trovate sul sito ufficiale di alcuni mass media locali. Ad esempio, una dice: “Le forti contromisure della Corea del Nord per difendere la sovranità sono una manifestazione della ferma volontà del suo esercito e del suo popolo di difendere il paese e il socialismo, anche a costo della vita, dall’aggressione delle forze nemiche”. (KCNA)

I leader hanno anche pubblicato un articolo sul KCNA che incita ad un progressivo avvicinamento alla recente espansione americana. Inoltre, un altro articolo mette la Corea del Sud al suo posto dichiarando che le sue azioni stanno rallentando il progresso del Paese. Per come dice Creighton, la Corea del Sud sta ancora provando a spingere verso la riunificazione, che fu molto vicina ad avvenire non molto tempo fa”.

Secondo Creighton, l’AFP sembra aver copiato la citazione dalla North Korean Leadership Watch. Nonostante questo sito dichiari ancora che la dichiarazione provenga da KNCA, non viene fornito un link. In ogni caso viene fatta la seguente dichiarazione:

 “L’organo statale di diffusione di notizie della Corea del Nord ha pubblicato una dichiarazione (tamhawa) il 30 marzo (sabato) da parte “del Governo, dei partiti politici e delle organizzazioni della Repubblica Democratica Popolare di Corea”. Differentemente dalla raffica di dihiarazioni o della maggior parte delle comunicazioni pubblicate e diffuse dagli organi di Stato, la dichiarazione del 30 marzo 2013 è stata emessa sotto il nome di nessuna organizzazione specifica. Non si fa riferimento alla dichiarazione come al lavoro della Commissione di Difesa Nazionale della Corea del Nord, del Comando Supremo del KPA o delle Forze Armate del Popolo dalla comunità di sicurezza nazionale della Corea del Nord”. (NKLeadershipWatch)

Questa dichiarazione non è stata redatta dal Governo della Corea del Nord, ma Creighton non riesce a trovare la fonte originale da nessuna parte sul web. Quando si guarda al contesto, sembra che si stia dichiarando lo stato di guerra prima che Kim Jung Un abbia dato l’ordine di farlo. Comparando questa ad altre dichiarazioni fatte dai partiti ufficiali della Corea del Nord, Creighton ha rilevato uno schema: “[La Corea del Nord] non ha dichiarato guerra al Sud sebbene essi si aspettavano che gli Usa istigassero al conflitto”. Continuano a sottolineare che essi “si difendono” e che non sono gli aggressori.

E allora la dichiarazione che sembra indicare che la Corea del Nord abbia dichiarato guerra alla Corea del Sud e agli USA? Non è nient’altro che una dichiarazione di solidarietà, spiega Creighton. Egli infatti crede che la traduzione “sia il tentativo opportunistico di qualcuno di inventare un racconto e una storia per dare, erroneamente, la colpa della guerra alla Corea del Nord”. Lui lo definisce persino un ricatto.

Siccome le organizzazioni coreane non dichiarerebbero mai guerra senza il permesso del loro leader, Creighton pensa che la traduzione di Ria Novosti sia quella da seguire. Così conclude che la dichiarazione presentata al mondo occidentale sia in realtà sbagliata.

Vuoi leggere l’intera dichiarazione che è stata tradotta male? Clicca qui!

Creighton può avere sia torto che ragione, le sue argomentazioni sembrano plausibili. Rapporti recenti da Pyongyang parlano di “atmosfera calma”, il che sembra strano per un Paese pronto ad iniziare una guerra nucleare con i suoi vicini. Un video rilasciato mostra la gente danzare per strada per commemorare un anno di Governo di Kim Jong Un.



Comunque, le minacce e la retorica politica continuano con la Corea del Nord che sta spostando i missili in luoghi strategici del Paese.

Comunque questa storia dimostra il potere della traduzione. Il potere non solo di promuovere la comunicazione, ma anche una natura potenzialmente distruttiva se le traduzioni sono sbagliate, mal interpretate e poi soprattutto sfruttate. Sebbene quest’esempio venga dal mondo della politica internazionale, si può applicare anche al business, ai servizi pubblici, ai videogiochi, ai media digitali o al marketing. Non solo produrre traduzioni di scarsa qualità può portare a conseguenze tremende, ma se il messaggio sbagliato raggiunge la massima circolazione attraverso i canali mediatici, c’è una dura battaglia da affrontare.

Speriamo che questo aneddoto di traduzione potenzialmente catastrofica non diventi realtà.


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale NORTH KOREA: COULD A TRANSLATON LEAD TO MISSILES AND NUCLEAR WAR?

Friday 26 April 2013

BILL GATES, LA COREA DEL SUD E UNA STRETTA DI MANO: COME EVITARE PASSI FALSI A LIVELLO CULTURALE.



Bill Gates è finito al centro dell’attenzione per un grande passo falso culturale. L’enfasi mediatica impone alle persone, specialmente se famose, che visitano un Paese straniero di imparare i fondamenti di questa cultura. Capire l’etichetta, i modi e il protocollo è fondamentale per fare una buona impressione. Le conseguenze, come vedremo adesso per Bill Gates, possono essere davvero compromettenti.

Perché Gates si è ritrovato al centro di questo caos culturale? Per aver mancato di rispetto al Presidente della Corea del Sud Park Geun-hye. Come? Per una semplice stretta di mano. Sì, esattamente, una stretta di mano.

Il miliardario è stato marchiato come rude dai media del Paese perché mentre stringeva la mano del Presidente teneva l’altra in tasca. Un passo falso considerevole, specialmente considerando che in tali situazioni ci si aspetta il rispetto dell’etichetta, del protocollo e dei modi.

Il fondatore di Microsoft era in Corea per tenere una conferenza sulla Fondazione Bill & Melinda Gates all’Assemblea Nazionale di Seul.

I quotidiani coreani hanno attaccato il fondatore di Microsoft per essere troppo informale e le foto del meeting sono state messe in prima pagina su tutti i maggiori quotidiani nazionali del Paese.



Un quotidiano, il JoongAng, ha scritto: “Differenza culturale o mancanza di rispetto?”


 “Forse è lo stile americano, ma la giacca aperta e la mano in tasca?? Decisamente troppo informale. È stato davvero triste”, sono state le parole di Chung Jin-suk, segretario generale dell’Assemblea Nazionale Coreana, riportate da ABC News.

Ma perché tutte queste lamentele? Bene, una stretta di mano con una sola mano è considerata irrispettosa in Corea del Sud e in altre parti dell’Asia, perché è un modo troppo informale di interagire. Sarebbe stata la stessa cosa se Bill Gates si fosse rivolto al Presidente con un “alright?” (tutto a posto?) o “yo s’up?” (come butta?). Chiaro ora il perché delle lamentele?

Questo passo falso ha portato molti a speculare sul fatto che sia stato fatto di proposito e che sia stato un riflesso della sua visione politica.

Quindi cosa avrebbe dovuto fare Bill Gates?

Bene se avesse speso dieci minuti a leggere la nostra “Guida Culturale per la Corea del Sud” o il nostro articolo “Fare Affari in Corea del Sud” avrebbe fatto tesoro di questi consigli:

Quando si conducono affari in Corea del Sud gli uomini si salutano con un lieve inchino, a volte accompagnato da una stretta di mano. Quando ci si stringe la mano, l’avambraccio destro è spesso sostenuto dalla mano sinistra. È buona educazione mantenere il contatto visivo. Nella cultura aziendale sudcoreana, anche le donne si stringono le mani. Le donne occidentali che fanno affari lì devono prendere l’iniziativa per stringere la mano agli uomini coreani, i quali tendono a non dargliela.

Vedi? Avere conoscere la cultura e comprendere le etichette e i protocolli culturali non è difficile. Imparare cose spicciole su una cultura, può fare una grande differenza!

5 Consigli su come scoprire la Cultura e l’Etichetta


Per quelli che voglino essere guidati su cosa fare e dove andare per ottenere questo tipo di informazioni, qui ci sono cinque modi per destreggiarti a livello culturale prima di fare un viaggio all’estero e per evitare qualsiasi imbarazzante passo falso:


1) Compra un libro: Ci sono molte guide su come fare affari nei Paesi stranieri. “Bacio, Inchino o Stretta di mano” è un famoso libro da cui è facile attingere informazioni utili. Controlla su Amazon per le guide culturali – alcune famose sono Xenophobe's® Guides e Culture Smart.


2) Fai ricerche online: Un buon posto per iniziare è proprio il nostro sito internet. Abbiamo guide culturali, guide su come condurre gli affari e innumerevoli articoli sull’argomento. Internet è pieno di informazioni e consigli sull’etichetta e di profili culturali. Prove Executive Planet o anche il sito UKTI.

3) Scarica un'app: Ci sono diverse app disponibili ora nell’App Store e sulle piattaforme Android. L’App Mashable's 5 per iPhone per evitare i passi falsi nel business internazionale è il luogo migliore dove guardare ed ha anche la nostra app.

5) Chiedi: Se stai andando in Corea del Sud, perché non chiedere ad un Coreano, prima di partire, cosa ti aspetterà e cosa gli altri si aspetteranno da te? Chi meglio conosce la cultura meglio di una persona del posto? Non dimenticare mai che i colleghi di altri Paesi offrono un punto di vista preziosissimo. Se non lavori con qualcuno appartenente a quella cultura, cerca i gruppi culturali locali, la camera di commercio o anche semplicemente un ristorante!

5) Preparati: Se sei davvero intenzionato ad avviare un business in un altro Paese, metti da parte dei soldi e frequenta dei corsi di consapevolezza culturale. Ok, non è gratis, ma quanto ti costa dover riparare ad una relazione danneggiata o ad una pessima gestione delle relazioni pubbliche? Almeno, la consapevolezza culturale supporta gli scopi del business attraverso una preparazione attenta e la minimizzazione dei rischi.

Quindi la prossima volta che vai all’estero, non hai scuse! Fai qualche piccola ricerca e ne trarrai immediato beneficio.

Quanto pensi di essere culturalmente consapevole? Prova il nostro Quiz Cross-Culturale o scegli il Quiz che preferisci!


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale BILL GATES, SOUTH KOREA'S PRESIDENT AND A HANDSHAKE: HOW TO AVOID A CULTURAL FAUX PAS

Thursday 25 April 2013

GOOGLE AIUTA A MIGLIORARE LE PAGINE DI DESTINAZIONE MULTILINGUE PER L’OTTIMIZZAZIONE GLOBALE DEI MOTORI DI RICERCA



Per aiutare i siti multinazionali e multilingui a fornire ai loro clienti le giuste pagine di destinazione, Google ha introdotto la nuova annotazione rel-alternate-hreflang.

Solitamente Google reindirizza i visitatori verso contenuti scritti nella loro lingua madre, ma grazie a questa nuova funzione va addirittura oltre e reindirizza i visitatori alle pagine destinate loro in particolar modo. Questa funzione è supportata da Google e Yandex, un motore di ricerca molto popolare in Russia.

Con questa nuova annotazione, le marche globali possono creare più facilmente contenuti ottimizzati per i motori di ricerca che sono destinati ad aree demografiche specifiche.




Google ha fornito quattro esempi che mostrano il nuovo tag in azione:

http://example.com/en-gb: Per utenti che parlano inglese in UK
http://example.com/en-us: Per utenti che parlano inglese negli USA
http://example.com/en-au: Per utenti che parlano inglese in Australia
http://example.com/: La homepage mostra agli utenti un selezionatore del Paese ed è la pagina di default per gli utenti a livello mondiale.

Come puoi vedere, un segnale nazionale è inserito alla fine di ogni URL. Questo permette agli algoritmi di Google di offrire il giusto contenuto per il luogo geografico desiderato. Per gli utenti inglesi nel Regno Unito, ad esempio, l’URL termina con “gb”. Secondo Pierre Far, un webmaster può aggiungere il markup alla mappa del sito o, usando i link HTML, i tag.

Per questi URL, saranno implementate le seguenti annotazioni:

<link rel="alternate" href="http://example.com/en-gb" hreflang="en-gb" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-us" hreflang="en-us" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-au" hreflang="en-au" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/" hreflang="x-default" /> (source)

Alcuni webmaster potrebbero non voler indirizzare il loro pubblico verso la loro lingua o luogo: non devono preoccuparsi perché Google ha anche trovato una soluzione per loro. Infatti se una pagina non ha uno specifico target di lingua o luogo, il nuovo valore dell’attributo x-default hreflang lo indica a Google. Il motore di ricerca suggerirà che un sito che è taggato con hreflang=”x-default è la pagina di default per i visitatori internazionali.

Nel marzo 2013, Google ha anche lanciato una funzione chiamata Universal Analytics, uno strumento che informa i venditori sui visitatori del loro sito e sui potenziali clienti. Così ad esempio ora le aziende possono valutare sia le interazioni online che offline con i loro clienti.

Google si è messa a lavoro per fornire ai webmaster e agli esperti di ottimizzazione dei motori di ricerca le informazioni necessarie per migliorare le esperienze online dell’utente. Con queste due nuove caratteristiche, la consegna dei contenuti migliorerà significativamente in tutto il mondo.


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale GOOGLE HELPS OPTIMIZE MULTILINGUAL LANDING PAGES FOR GLOBAL SEO

LA TRADUZIONE “CUDDLE RAPE” DI IKEA: I RISCHI PER LE RELAZIONI PUBBLICHE CAUSATI DAI SOCIAL MEDIA E DAGLI STRUMENTI DI TRADUZIONE AUTOMATICA GRATUITI



È l’ora delle traduzioni buffe! Il colosso svedese IKEA è stato di nuovo al centro dell’attenzione per una traduzione imbarazzante. Chi avrebbe mai pensato che un cuscino avrebbe potuto danneggiare così tanto le relazioni pubbliche dell’azienda?

L’ultimo di una lunga serie di errori di IKEA vede questa volta un cliente inserire il nome del cuscino da 35£ Gosa Raps su Google Translate. Qual è stato il risultato della traduzione?

> Cuddle Rape! (Stupro di coccole)

Sfortunatamente per IKEA, la traduzione di Raps, l’equivalente svedese di seme di colza, fu tagliata a metà dal software di traduzione online creando una combinazione infelice.

Quindi non è propriamente colpa di IKEA. La cosa si è ingigantita quando il cliente ha postato la sua scoperta su Reddit! Da lì i social media l’hanno presa e si sono attaccati alla storia.




Nonostante Cuddle Rape fosse il risultato di un errore non dovuto a IKEA, questa non è la prima volta in cui l’azienda si ritrova con dei problemi legati all’uso dei nomi dei suoi prodotti.

L’attaccapanni Bumerang, il coltello Slitbar (che suona volgare in inglese) e il vaso Skanka (che ricorda lo slang usato per la cannabis) hanno portato a risa e sorrisi. Comunque ci sono altri prodotti che potrebbero vendere significativamente di meno se dovessero essere tradotti in inglese.


La federa Skarblad, dal nome di un fiore, tradotto in inglese diviene “cut blade” (lama da taglio).

La spatola Gubbrora, un nome che ha perfettamente senso in svedese, tradotto in inglese diviene “old man touch” (il tocco della persona anziana).

Lo sapevi che ogni anno vengono stampati più cataloghi IKEA che bibbie? Non c’è da meravigliarsi che ricevano tutta questa attenzione per questo tipo di nomi. L’anno scorso l’azienda ha assunto dei traduttori prima di stampare il catalogo in Thailandia, dopo che fu scoperto che alcune cose avevano un significato completamente diverso in diverse parti del Sudest Asiatico. Il letto Redalen suonava molto simile a “terza base” se pronunciato in tailandese, e il vaso per piante Jattebra, una parola che significa “ottimo” in svedese, suona ironicamente come una parola dialettale per sesso.

Abbiamo anche parlato nel nostro blog della reazione negativa al catalogo IKEA in Arabia Saudita.

Il fatto che il nome delle marche e i nomi dei prodotti possano essere intesi male quando esportati all’estero, può avere dei risultati negativi. Guarda questo breve video che abbiamo fatto che presenta la top ten degli errori nel marketing internazionale.



Quindi quale lezione possiamo imparare da questa storia?

Controlla sempre e se necessario traduci i nomi delle marche, dei prodotti e dei servizi. Il nostro servizio di traduzione può aiutarti. Da un punto di vista delle relazioni sociali, specialmente se la storia sta facendo il giro dei social media, assicurati di poter entrare al loro interno e risolvere la situazione. Nel caso sopracitato, molti svedesi hanno risposto al cliente spiegando che c’era stato un errore.


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale IKEA 'CUDDLE RAPE' TRANSLATION: THE PR DANGERS OF SOCIAL MEDIA AND FREE TRANSLATION TOOLS

L’EFFETTO CONTROPRODUCENTE PER IKEA NELLA LOCALIZZAZIONE IN ARABIA SAUDITA



Un’affascinante storia pubblicata su Metro, quotidiano svedese, solleva alcune intriganti questioni sulla localizzazione e i suoi valori.

Il giornale ha analizzato le versioni saudita e svedese del catalogo IKEA e ha attaccato la multinazionale per aver cancellato le immagini delle donne dalla versione saudita.



L’incidente ha sollevato la questione dell’uguaglianza tra uomo e donna in Svezia e all’interno della stessa IKEA. L’azienda ha rilasciato una dichiarazione esprimendo il suo rammarico e dichiarando: “Avremmo dovuto capire che escludere le donne dalla versione saudita del catalogo è in conflitto con i valori del Gruppo IKEA”.

In ogni caso, IKEA ha sbagliato a fare ciò che ha fatto? Anche un esperto di localizzazione avrebbe potuto portare IKEA a fare esattamente la stessa scelta.

Includere immagini di donne avrebbe potuto portare alla censura, nel caso fossero state ritenute inappropriate.



Il Paese ha dei team incaricati di analizzare ed eventualmente censurare ogni singolo pezzo di materiale che sta per essere venduto nel Regno arabo-saudita. Cosa censurano e perché è tutto un altro discorso, ma in breve, se IKEA si fosse imbattuta nella censura saudita ci sarebbe stata la possibilità che il catalogo sarebbe stato colorato di nero o peggio ancora che IKEA avrebbe dovuto rifarlo. Per l’azienda valeva la pena rischiare?

Se consideri che neanche il neonato presente sulla copertina dell’album dei Nirvana “Nevermind” è sfuggito all’occhio censorio saudita, come avrebbe potuto IKEA?



Questa è una questione interessante: compromettere o no i tuoi valori nazionali o aziendali per avere un maggiore appeal verso un altro Paese e per venire incontro ai valori di nuovi clienti?

Cosa ne pensi? Facci sapere sulla nostra pagina Twitter o Facebook. Siamo desiderosi di conoscere le tue opinioni!


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale IKEA'S SAUDI LOCALIZATION BACKFIRES IN SWEDEN

GRANDE RICHIESTA DI SERVIZI DI TRADUZIONE INTERNAZIONALE



Nonostante molti settori stiano navigando in acque agitate, i mari del settore della localizzazione sembrano calmi come le acque di un laghetto. La crescente domanda di servizi correlati alla localizzazione e all’internazionalizzazione, sta anche avendo come conseguenza diretta un impatto sui servizi di traduzione internazionale.

Secondo Develop, i contenuti localizzati oggigiorno sono sempre di più e quindi lo sono anche il numero di lingue. I localizzatori hanno sottolineato che questo significa un rischio di abbassamento qualitativo delle traduzioni che devono portare a termine, a causa della crescente domanda, dei sempre più numerosi prodotti e della maggiore pressione.

Grandi agenzie di traduzione come Localsoft, Testronic e Universally Speaking hanno notato che l’interesse verso i loro servizi sta crescendo in gretta. Nell’attuale clima economico, questa è una grande cosa, ma significa anche che le aziende devono sviluppare un metodo di lavoro più efficiente o completamente diverso. Il vicepresidente della Testronic Lab Alistair Harsant che si occupa delle operazioni legate ai giochi ha detto: “Gli ultimi anni hanno visto il bisogno di più lingue, un tempo minore per i test e un budget più ristretto con il quale lavorare. Per soddisfare le richieste di questi clienti dobbiamo costantemente rivedere la nostra efficienza, la nostra tecnologia e il nostro personale”.

Molti contenuti sono solitamente tradotti in francese, tedesco, italiano e spagnolo. Negli ultimi anni, comunque, sono emersi nuovi mercati in campo internazionale, come ad esempio quelli del Brasile, della Cina e del Medio Oriente: questo spiega perché sempre più persone chiedano delle traduzioni in ad esempio portoghese (brasiliano), arabo, cinese e turco.


 [mappa dei mercati emergenti]


Anche le nuove tecnologie influenzano l’aumento della richiesta. Anna Wojewodzka, che è il responsabile operativo alla Universally Speaking, dice: “Poiché sempre più giochi sono distribuiti su piattaforme mobili e spesso autopubblicati, la quantità di testo nei giochi è in calo, mentre il numero di progetti di cui ci occupiamo è in aumento”.

I clienti delle agenzie di localizzazione non solo chiedono un maggior numero di traduzioni in varie lingue, ma richiedono anche una risposta veloce. Per fortuna dei localizzatori, non tutto questo peso deve essere caricato sulle loro spalle. Wojewodzka dice: “C’è bisogno di un servizio senza sosta per per occuparsi di traduzioni brevi, che necessitano di essere tradotte subito. Siccome questo trend avanza, diventiamo sempre più svelti e reattivi per fare in modo di non causare ritardi nel processo di sviluppo, ma anzi di integrare il nostro processo”.

Il settore della localizzazione è in fermento, in quanto sempre più aziende guardano all’estero per maggiori entrate e realizzano il bisogno di parlare la lingua locale e quindi la domanda per i servizi di localizzazione e traduzione cresce e continuerà a farlo: questo è fuor di dubbio. Le domande più interessanti sono quale forma essa assumerà, come il settore standardizzerà le traduzioni, come miglioreranno i prodotti e come saranno ridotti i costi. Noi siamo sicuri che molte innovazioni devono ancora avvenire!


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale INTERNATIONAL TRANSLATION SERVICES IN HIGH DEMAND

Wednesday 24 April 2013

I MERCATI EMERGENTI AFRICANI HANNO BISOGNO DI ESSERE LOCALIZZATI PER MAGGIORI OPPORTUNITÀ COMMERCIALI


Cerchi opportunità di sviluppo aziendale all’estero? Hai mai considerato l’Africa? Ha molte potenzialità ed opportunità, ma non dimenticare mai la localizzazione!

In un recente articolo su Enterpreneur South Africa, Alison Jobs condivide molti consigli per le aziende che vogliono avere successo nel mercato africano. Se questo è il tuo scopo, è vitale vendere il tuo prodotto attraverso la lingua parlata dai clienti locali.

Il Common Sense Advisory ha effetturato un’utile ricerca nel mercato africano e sono emersi i seguenti risultati:

•  il 72.4% dei consumatori africani dice che è molto più probabile che loro comprino un prodotto se le informazioni sono nella loro lingua
•   Meno del 5% degli africani parla inglese come prima lingua
•  Solo 470 milioni su 1 miliardo di africani parla inglese come seconda lingua
•  L’inglese è la lingua ufficiale predominante in Sud Africa, ma è parlata come prima lingua solo dal 9.6% degli abitanti

Questo ti dice niente? Ovviamente sì e cioè che capire la lingua è tutto. Per contestualizzare l’Africa guarda alla mappa qui sotto. L’Africa può contenere la Cina, l’America, l’India e l’Europa all’interno dei suoi confini. Pensa alla diversità linguistica e culturale in ognuno di questi Paesi, poi pensa all’Africa e inizierai ad avere una percezione del continente.





Le aziende più importanti del mercato africano, come Vodacom e Nandos, hanno già imparato alcune preziose lezioni sulla localizzazione del mercato in Africa. Siccome hanno aperto la strada a nuove aziende, qui ci sono quattro consigli che ti aiuteranno a conquistare il mercato africano in men che non si dica!

• Assumi un fornitore di servizi linguistici locale


Questo incrementerà notevolmente la velocità del tuo progetto. In Europa e nell’Estremo Oriente, i termini locali per parole tecnologiche sono ampiamente disponibili. Questo non è vero per molte lingue africane, che spesso non sono ancora state documentate. L’aiuto di un’agenzia di traduzione locale darà benefici alla tua azienda grazie alla competenza e alla rete delle persone del luogo.

• Assicurati che le tue traduzioni siano di buona qualità


Sia da un punto commerciale che di conservazione linguistica, i traduttori locali e le agenzie di traduzione fanno un grande lavoro nel documentare e preservare le lingue. Comunque, dovresti controllare se il traduttore o l’agenzia da te scelta sia capace di realizzare traduzioni di alta qualità. Traduzioni non buone possono non dare i risultati desiderati o possono addirittura offendere qualcuno.

• Personalizza i tuoi prodotti per gli africani e lascia anche che li sviluppino


Quando localizzi i tuoi prodotti, non devi solo adattarti culturalmente per un mercato specifico, ma devi anche capire il modo di pensare locale. Il sistema “pay as you go” fu sviluppato prima in Sud Africa, per esempio, e M-PESA fu creato specificamente dai Keniani per i concittadini che vivevano all’estero. Chi meglio degli africani può capire l’Africa?

• Inizia in piccolo, ma pensa al futuro


Quando entri in un nuovo mercato, è sempre saggio pensare allo sviluppo futuro. Prendi ad esempio Toshiba: 20 anni fa, traduceva solo in tre lingue. Ora, poiché l’azienda traduce i suoi prodotti in 24 lingue diverse, questo numero è otto volte più grande.

Oltre a questi quattro consigli, Entrepreneur South Africa ha anche fornito un piccolo elenco per le aziende che desiderano localizzare i propri prodotti:

• Vai oltre il semplice pensiero di localizzare i tuoi contenuti: chi risponderà alle chiamate d’assistenza per i clienti di Paesi stranieri?

• Pensa alla clientela: il tuo scopo sono i clienti o le aziende? Nel secondo caso l’inglese può probabilmente bastare.

• Fai piani a lungo termine: all’inizio dell’espansione straniera, avere una persona bilingue nel tuo ufficio può essere sufficiente, ma ci sarà il momento in cui l’automatizzazione della traduzione sarà necessaria (ad es. database di traduzione).

• Evita la frammentazione: se fornisci al traduttore un documento fonte fatto bene, anche il prodotto finale sarà migliore.

• Assicurati di attenerti alle leggi locali: ci potrebbero essere leggi nazionali o regionali che potrebbero influenzarti, come il cambio di valuta o il Certificato di Conformità degli impianti elettrici.

Stai mirando all’Africa? Se così, perché non parli con noi? Siamo specializzati in lingue africane incluse il fula, lo swahili, l’ewe, il mandinka e molte altre ancora. Forniamo inoltre traduzione sudafricana di alta qualità grazie ai nostri uffici in Sud Africa e Namibia.


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale THE EMERGING MARKETS OF AFRICA DEMAND LOCALIZATION FOR BUSINESS OPPORTUNITIES

GUIDA DI AUTOAPPRENDIMENTO SULLE ABILITÀ COMUNICATIVE E LE DIFFERENZE CULTURALI


Vuoi migliorare le tue capacità comunicative e quelle del tuo team? Hai intenzione di superare gli ostacoli  della comunicazione in ambito lavorativo?  Di occuparti della diversità culturale? Se hai risposto sì ad almeno una di queste domande, perché non scaricare la nostra guida gratuita sulla consapevolezza culturale?

La  consapevolezza culturale


Coloro che conoscono la nostra azienda sanno che  ci occupiamo della comunicazione interlinguistica e interculturale. Applichiamo il concetto di ""consapevolezza culturale a qualsiasi cosa facciamo – che  si tratti di traduzione, interpretariato, localizzazione, design di un sito internet o di un corso professionale.

 Grazie al ramo della nostra azienda che si occupa di formazione professionale abbiamo costruito una solida reputazione mondiale  per i nostri corsi di formazione  in  consapevolezza culturalee  in business, con lo scopo di ricavare un ROI effettivo dagli affari per coloro che li concludono.

Collaboriamo con una vasta gamma di aziende in diversi settori, formando persone a diversi livelli  all’interno di società più o meno grandi. Quando abbiamo a che fare con corsi cross-culturali, siamo dei veri intenditori. Ovviamente, abbiamo tanta esperienza alle spalle.

Abbiamo, così, pensato di mettere in pratica quest’esperienza. Siamo lieti di annunciare il lancio di una guida  di autoapprendimentoper migliorare le abilità comunicative in un ambito lavorativo culturalmente diverso.




Lo scopo della guida è presentare un’introduzione breve ed essenziale  sulla comunicazione aziendale e fornire   dei consiglisu come migliorare le capacità comunicative per coloro che lavorano in ambito internazionale o multiculturale. Non è in alcun modo intesa come una guida globale sulla consapevolezza culturale, sulla comunicazione interculturale, sulla competenza o la diversità culturale. Sarebbe troppo ambizioso.

Abbiamo scelto di focalizzarci solo e soprattutto sulla comunicazione . Infatti è proprio questa l’abilità che cerchiamo di migliorare, poiché è uno, se non il più importante aspetto che le persone devono  tenere in considerazione quando lavorano  a livello cross-culturale.

Utilizzando questa guida, gli utenti impareranno a:

* Diventare più consapevoli del loro modo di comunicare
* Comunicare in modo chiaro, e
*  Comportarsi  in modo adeguato con persone provenienti da paesi/culture diversi

È indirizzata a tutti gli aspetti della  comunicazione aziendale, incluse le abilità comunicative scritte e orali.

 La guida sulle abilità comunicative include:

* Comunicare in modo chiaro
* Costruire la propria conoscenza culturale
* Comportarsi in modo adeguato
* Adattare gli stili comunicativi
* Spiegarsi bene
* Ricevere feedback
* Scrivere avvisi
* Comunicare con gli inglesi

Utilizzo della guida sulle abilità comunicative

La guida è completamente gratuita da scaricare e anche da utilizzare  all’interno di un programma di formazione. Può essere adoperata in modi diversi: da autodidatta e come supporto per gruppi di formazione interni o  come strumento di  discussione.

 La logica seguita è molto semplice : viene posta una domanda per stimolare la discussione , vengono  dati dei consigli su come superare alcune difficoltà, a cui segue sempre un esercizio per aiutare a rafforzare le conoscenze acquisite.

Pronto a scaricare il tuo successo cross-culturale?

Per riceverne una copia, devi semplicemente cliccare QUI (Manuale di Consapevolezza Culturale)


Ricorda di condividerla con i tuoi amici e colleghi cliccando sull’icona del social media che preferisci. O puoi  farla conoscere in qualunque modo tu voglia!


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale COMMUNICATION SKILLS AND CULTURAL DIFFERENCES SELF-STUDY GUIDE

COMPETENZA CULTURALE: LA FUSIONE LUKOIL E CONOCOPHILLIPS


Un esempio di competenza culturale proveniente dall’industria pesante è quello della cooperazione riuscita nella joint-venture tra l’azienda russa Lukoil e il suo partner americano ConocoPhillips.

In questo caso le differenze culturali furono affrontate sin da subito permettendo un’integrazione tranquilla e una comunicazione chiara tra le parti.


Fattori culturali


Questa storia è abbastanza interessante. ConocoPhillips, dopo l’avvento di questa fusione, capì chiaramente e rispettò le differenze culturali esistenti. Essendo stata preventiva riguardo alla cultura, l’azienda creò una guida su come lavorare in Russia, all’interno della quale il problema delle differenze culturali occupava una parte significativa del rapporto (8 pagine su 31).

Furono evidenziate molte delle differenze culturali di cui si doveva tener conto quando si lavorava in Russia, come ad esempio il fatalsimo, lo status d’impiego, il processo decisionale, il lavoro di squadra, l’individualismo e il gap generazionale (Legler, Osborn and Whitehorn 2008:22-28). Questo permise agli impiegati di conoscere in qualche modo i loro colleghi russi, superando le barriere e permettendo di colmare le distanze tra le persone.

Una delle differenze più nette sta nell’individualismo. ConocoPhillips notò che mentre gli americani davano molta importanza all’individualismo e non avevano paura di mostrarlo (Legler, Osborn and Whitehorn 2008:26), i russi avevano a riguardo un approccio completamente diverso. Infatti essi preferivano mischiarsi nella folla piuttosto che separarvisi (Legler, Osborn and Whitehorn 2008:26).

La seconda differenza degna di nota è il processo decisionale, infatti i russi preferiscono che le decisioni siano prese solo dopo aver analizzato un’enorme quantità di dati molto scrupolosamente (Legler, Osborn and Whitehorn 2008:24). Gli americani, invece, sono più inclini ad assumersi dei rischi e a considerare la scrupolosità dei loro colleghi russi eccessivamente ridondante.

Il riconoscimento e la conseguente consapevolezza di queste differenze, che sono molto sottili, ma estremamente importanti, ha fatto sì che questa fusione diventasse redditizia per entrambe le parti.

Risultati finanziari dovuti alla consapevolezza culturale


I risultati furono impressionanti:



Come possiamo vedere, i risultati furono davvero positivi e durante il periodo di partnership i profitti netti delle aziende lievitarono. Il successo fu grande perché si tenne conto della cultura, che fu propriamente analizzata.

Conclusioni – La Cultura influenza il Business?


Questa conclusione è il punto finale dell articolo “Differenze Culturali nelle Fusioni e Acquisizioni Internazionali”.

Lo scopo dell’articolo era di mostrare che la cultura gioca un ruolo importante nel determinare il successo o il fallimento di una partnership internazionale. È difficile da dire entro quali limiti questa influenza determini i risultati, ma comunque possiamo dire che c’è sicuramente una correlazione tra la consapevolezza culturale e il successo/fallimento.

Dopo aver studiato questi casi, si può concludere che sono molti i fattori culturali che possono influenzare la buona riuscita di una joint-venture, di una fusione, di un’acquisizione o di un’alleanza, includendo:

- la consapevolezza della cultura aziendale del partner
- la consapevolezza della cultura nazionale del partner
- la comunicazione
- la leadership
- la fiducia

Tutte queste cose possono sembrare ovvie, ma il problema principale è che siamo così abituati ai nostri modi, al nostro pensiero, alle nostre idee e percezioni che ci dimentichiamo “dell’altro”. In altre parole la cultura colpisce qualsiasi attività internazionale, sia essa una fusione, un meeting aziendale, una presentazione delle vendite. Sta ai giocatori coinvolti permettere che la cultura li faccia vincere e non perdere.





Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale CULTURAL COMPETENCE: LUKOIL AND CONOCOPHILLIPS MERGER


Thursday 18 April 2013

UN ABBINAMENTO CULTURALE SBAGLIATO: LA FUSIONE TRA BRITISH STEEL E DUTCH ROYAL HOOGOVENS


Adesso passiamo all’esempio di una fusione internazionale avvenuta nel campo dell’industria pesante nel 1999, tra la British Steel e la Dutch Royal Hoogovens, che diedero vita a Corus Group.

Le prospettive erano promettenti. Si pensava che Corus Group sarebbe diventato “il quinto maggiore produttore di acciaio in quel periodo”, ma la realtà fu leggermente diversa.

Fattori culturali


La prima differenza culturale ricorda quella di un altro paio di casi visti in precedenza e riguarda le differenze nelle pratiche di management.

Il modello tedesco di management era basato sul consenso e sugli interessi di entrambe le parti (cioè il datore di lavoro e l’impiegato), mentre quello anglosassone si focalizzava di più sugli azionisti. All’inizio ciò causò frustrazione tra i lavoratori, cosa che condusse ad una serie di scioperi, che pian piano si inasprirono fino a diventare “agitazioni operaie a larga scala”.

Il secondo problema fu la strategia utilizzata nel processo di integrazione delle due aziende. L’intenzione di Corus Group era di favorire un approccio decentralizzato per risolvere i problemi, lasciando intatta l’autonomia delle due società, ma i risultati furono piuttosto negativi. Il problema maggiore risiedeva nella mancanza di comunicazione e nella poca comprensione tra le aziende, cose che crearono un disordine organizzativo, una catena di comando poco chiara e mancanza di cooperazione, frenando di fatto l’efficienza di Corus Group.

Il terzo problema è in parte causato dal secondo. La mancanza di leadership, dovuta ad una catena di comando poco chiara, doveva essere colmata in fretta, ma il risultato sfociò solo in una lotta per il potere, durante la quale venivano impartite istruzioni diverse, con un impatto negativo sulla comunicazione.

Tutti e tre i fattori insieme colpirono il morale dei lavoratori, che andò costantemente deterioriandosi.  

Conseguenze finanziarie 


Il risultato di questo abbinamento sbagliato è chiaramente spiegato dal valore di mercato della Corus Group.

- Il valore di mercato della Corus Group nel 1999 – 6 miliardi di dollari
- Il valore di mercato della Corus Group nel 2003 – 230 milioni di dollari

La lezione impartitaci da questo caso di studio può essere riassunta in questi punti:

- Assenza di una leadership chiara
- Grave mancanza di comunicazione tra i settori
- Basso morale della forza lavoro
- Bassa produttività
- Pessima organizzazione

BNP Paribas acquisisce Fortis < articolo precedente – articolo successivo > La jointventure di Lukoil e ConnocoPhillips

Fonti:
http://wps.pearsoned.co.uk/wps/media/objects/1669/1709610/extra_cases/0273687395_case_corus.pdf


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale CULTURAL MISMATCH: BRITISH STEEL - DUTCH ROYAL HOOGOVENS MERGER