Tuesday 28 May 2013

BUSINESS IN GHANA: “NIENTE CIBO PER CHI È PIGRO”


 “Niente cibo per chi è pigro”: è un modo di dire comune ad Accra. In Ghana ci sono molti proverbi che servono ad illustrare i valori dei ghanesi e questo è il primo che ho incontrato oggi, durante il mio primo giorno qui.

Siamo arrivati ad Accra ieri e sono stata immediatamente colpita dall’entusiasmo pan-africano mostrato su grandi cartelloni pubblicitari posti sulle strade principali. Come noi tutti sappiamo, c’è stata una crescente curiosità nei confronti dell’Africa in Occidente (anche da parte di alcuni clienti) ed avendo notato alcune mancanze, come ad esempio scarsità di trainer sul campo, il bisogno di sviluppare abilità e la necessità di un addestramento in generale, abbiamo deciso di investigare la realtà e il potenziale per espandere i nostri servizi da e verso l’Africa. Il Ghana è solitamente definito “L’Africa per i principianti” e perciò abbiamo deciso che questo sarebbe stato il luogo ottimale per iniziare.

Prima di arrivare, abbiamo provato ad organizzare qualche meeting, in quanto abbiamo appreso che i ghanesi preferiscono parlare faccia a faccia e se non c’è la possibilità di un incontro diretto, i tuoi affari non saranno considerati poi molto importanti. Qundi grazie alla UKTI che ha sponsorizzato parte del nostro viaggio, siamo potuti restare ad Accra buona parte della settimana e abbiamo avuto la possibilità di incontrare altre agenzie di traduzione o di training e di capire come funziona il business qui e perciò testare quello che la guida diceva.

Nei prossimi giorni voglio condividere con voi alcune riflessioni sugli aneddoti e sulle impressioni avute a caldo.


[La pesca sulle spiagge di Accra]

Come molte altre società basate sul collettivismo, la cultura ghanese è fondata sui rapporti interpersonali. Una splendida raffigurazione di come ciò avvenga nella vita quotidiana ce l’ha fornita la nostra passeggiata sulle spiagge di Accra durante la quale abbiamo visto come le persone collaborino insieme per lo stesso obiettivo: circa venti tra uomini, donne e bambini, persone di tutte le età, aiutavano i pescatori a trascinare la rete da pesca fuori dal mare. Qui condividere vuol dire avere a cuore (altro proverbio che abbiamo sentito mentre dividevamo una ciotola di fufu e di arachidi con fabbricatori di batterie del luogo) ed avere a cuore non ha prezzo. La cura che le persone hanno avuto nell’indicarci la giusta direzione e gli sforzi fatti per farci sentire a casa sono stati qualcosa che non ho mai trovato da nessun’altra parte.

Ho anche imparato che le persone non possono sottovalutare l’importanza dei saluti, delle strette di mano e delle presentazioni. Si impega molto tempo  in questi convenevoli prima che si inizi a parlare di affari. Inoltre, imparare alcune parole in twi (una delle 46 diverse lingue parlate in Ghana e molto parlata ad Accra) aiuta ad abbattere le barriere e a far sorridere le persone del luogo.

Bisogna menzionare anche la cordialità delle persone, l’energia e lo spirito imprenditoriale. Nonostante l’alto tasso di disoccupazione, è facile da notare un certo ottimismo contagioso ed anche le persone che abbiamo conosciuto oggi, che non hanno frequentato l’università o che comunque non hanno ricevuto alcuna istruzione dopo i 10 anni, conoscono l’importanza dello sviluppo delle abilità e del duro lavoro... perché come dicono qui: niente cibo per chi è pigro.


Tradotto da Carlo Boccaccino dall'articolo originale BUSINESS IN GHANA: “THERE’S NO FOOD FOR A LAZY MAN”

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